Cialde e capsule senza glutine e per celiaci: proprietà e benefici

Quando parliamo di glutine ci riferiamo ad una proteina particolare contenuta nel frumento, nella segale, nell’orzo. Il glutine è riscontrato in diversi alimenti di uso comune, presenti abitualmente sulle tavole degli italiani, ma è possibile che sia presente anche in farmaci, vitamine, integratori, più diffuso di quanto non si creda.

Vanno differenziati a tal riguardo i celiaci dai semplici intolleranti: i primi non possono assumere glutine poiché ne danneggerebbe l’intestino, i secondi possono presentare diversi sintomi tra un ampio ventaglio di possibilità che indicano una compromissione della salute in concomitanza con l’assunzione della proteina.

In nostro soccorso in tal caso subentrano le etichette Gluten-Free, o più semplicemente Senza Glutine, che indicano l’assoluta assenza della proteina dal prodotto che stiamo per assumere. Le cialde di caffè e caffè decaffeinato, se pure e non lavorate in maniera particolare, non dovrebbero contenere alcuna sostanza nociva per coloro che ne sono intolleranti.

È tuttavia sempre buona norma controllare bene e capire che possono essere considerate idonee solo se riportano il claim “senza glutine” in etichetta ai sensi del Reg. CE 41/2009 o se sono presenti indicazioni precise In Prontuario. Se soggetti a particolari intolleranze è necessario controllare con attenzione tutte le cialde e le capsule che presentano additivi di varia natura, ad esempio i prodotti a base di ginseng, i tè, le cioccolate calde. Ingredienti come malto, latte o cacao sono riferiti esclusivamente ai profili aromatici delle varie miscele, pertanto quando si assume una tazzina si sta assumendo solo 100% polvere di caffè, prima quindi di alcuna traccia di glutine.

Bisogna in ogni caso fare attenzione al presentarsi di varie sintomatologie particolari che possono essere riferite all’assunzione di glutine, come ad esempio disturbi gastrointestinali, debolezza, mal di testa, squilibri ormonali, dolori articolari, cheratosi pilare, e nei casi più gravi fibromialgia, disturbi neuronali e malattie autoimmuni accompagnate da problemi comportamentali.